Il Reiki è una tecnica particolarmente adatta agli anziani ed in questo articolo viene approfondito un particolare caso, quello del morbo di Alzheimer che è la forma più comune di demenza, un termine generale che si riferisce alla perdita di memoria e di altre abilità intellettuali talmente grave da interferire con la vita quotidiana. Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza. Il morbo di Alzheimer non rappresenta un normale elemento dell’invecchiamento, anche se il massimo fattore di rischio conosciuto è rappresentato dall’aumentare dell’età, e la maggior parte delle persone affette dal morbo di Alzheimer hanno 65 e più anni. Più di un milione di italiani soffrono di demenza. Si tratta di una malattia progressiva, nella quale i sintomi di demenza peggiorano gradualmente in un certo numero di anni.
Nelle sue fasi iniziali, la perdita di memoria è leggera; tuttavia, con il morbo di Alzheimer in fase avanzata, le persone perdono la capacità di portare avanti una conversazione e di reagire nel loro ambiente. Il morbo di Alzheimer rappresenta la sesta causa di morte negli Stati Uniti. Chi soffre del morbo di Alzheimer vive in media otto anni dopo che i sintomi diventano evidenti agli altri; tuttavia, la sopravvivenza può variare da quattro a vent’anni, a seconda dell'età e di altre condizioni di salute. Attualmente, il morbo di Alzheimer è incurabile, tuttavia sono disponibili dei trattamenti per i sintomi, mentre la ricerca continua. Anche se gli attuali trattamenti del morbo di Alzheimer non possono fermare la sua progressione, essi possono rallentare temporaneamente il peggioramento dei sintomi della demenza e migliorare la qualità della vita delle persone affette e di chi si occupa di loro.
Uno studio empirico dimostra che anche i trattamenti Reiki possono rappresentare una tecnica per allieviare i sintomi dell'Alzheimer.
L'articolo "L'uso del Reiki per diminuire la perdita della memoria ed i problemi comportamentali nel danno cognitivo e nell'Alzheimer lieve", apparso su The Journal of Alternative and Complementary Medicine nel 2006, contiene uno studio (presente anche nel database PubMed) che esplora l’efficacia dell’uso dei trattamenti Reiki per questa malattia.
Lo studio compara i punteggi di due test diagnostici, l’Annotated Mini-Mental State Examination (AMMSE) ed il Revised Memory and Behavior Problems Checklist (RMBPC) prima dell’inizio della sperimentazione e dopo quattro settimane di trattamenti Reiki ad un gruppo di controllo.
I partecipanti sono stati trattati in locali forniti dal Pleasant Point Health Center nella riserva Indiana Passamquoddy.
Il campione include 24 partecipanti con punteggio AMMSE compreso tra 20 e 24. Le caratteristiche demografiche del campione includono un range di età comprese tra 60 e 80 anni, con il 67% rappresentato da donne. Il 46% del campione è costituito da indiani americani e il rimanente da bianchi.Dodici partecipanti sono stati esposti a quattro settimane di trattamenti settimanali di Reiki da due praticanti con livello di Reiki Master. Gli altri 12 partecipanti non hanno ricevuto trattamenti, fungendo da gruppo di controllo.
I due gruppi sono stati comparati sui punteggi ottenuti sull’AMSE e sul RMBPC sia prima che dopo la sperimentazione. I risultati hanno indicato incrementi statisticamente significativi nella funzionalità mentale (come dimostrato dai miglioramenti nei punteggi AMMSE), nella memoria e nel miglioramento dei problemi comportamentali (come misurati dal RMBPC) dopo i trattamenti Reiki.
I risultati indicano che i trattamenti Reiki ben promettono per il miglioramento di certi comportamenti e problemi di memoria in pazienti con lievi disagi cognitivi e lievi forme di Alzheimer. Gli operatori socio sanitari adeguatamente formati possono offrire i trattamenti ai pazienti Reiki a basso costo o addirittura gratuitamente. Questo comporta un significativo valore sociale in quanto potenzialmente viene ridotto il bisogno di medicinali e ospedalizzazione.
Il campione include 24 partecipanti con punteggio AMMSE compreso tra 20 e 24. Le caratteristiche demografiche del campione includono un range di età comprese tra 60 e 80 anni, con il 67% rappresentato da donne. Il 46% del campione è costituito da indiani americani e il rimanente da bianchi.Dodici partecipanti sono stati esposti a quattro settimane di trattamenti settimanali di Reiki da due praticanti con livello di Reiki Master. Gli altri 12 partecipanti non hanno ricevuto trattamenti, fungendo da gruppo di controllo.
I due gruppi sono stati comparati sui punteggi ottenuti sull’AMSE e sul RMBPC sia prima che dopo la sperimentazione. I risultati hanno indicato incrementi statisticamente significativi nella funzionalità mentale (come dimostrato dai miglioramenti nei punteggi AMMSE), nella memoria e nel miglioramento dei problemi comportamentali (come misurati dal RMBPC) dopo i trattamenti Reiki.
I risultati indicano che i trattamenti Reiki ben promettono per il miglioramento di certi comportamenti e problemi di memoria in pazienti con lievi disagi cognitivi e lievi forme di Alzheimer. Gli operatori socio sanitari adeguatamente formati possono offrire i trattamenti ai pazienti Reiki a basso costo o addirittura gratuitamente. Questo comporta un significativo valore sociale in quanto potenzialmente viene ridotto il bisogno di medicinali e ospedalizzazione.