12/04/17

Il Reiki come strumento di accompagnamento alla morte nel fine vita

Tengo moltissimo a questo articolo sia per l'argomento trattato che mi è da sempre molto caro e vicino sia per la mia personale esperienza di operatrice Reiki nell'assistenza alle persone gravemente malate. Il Reiki è un ottimo strumento per aiutare, con grazia e semplicità, le persone e gli animali nell'accompagnamento alla morte e nella transizione oltre il fine vita. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che le cure palliative debbano considerare la morte un processo normale, non affrettare posporre la morte, fornire sollievo dal dolore, integrare nella cura gli aspetti psicologici e spirituali, aiutare i pazienti a vivere quanto più attivamente possibile fino alla morte, supportare la famiglia durante la malattia e nel loro lutto. Il Reiki sostiene e migliora il conseguimento di questi scopi. Vediamo come.....

Il Reiki e la visione della morte
Noi tutti moriamo, ma viviamo in una cultura che teme la morte e in generale cerca di nascondere la morte alla vista del pubblico. Si evita di pensare o di prepararci alla nostra morte od a quella dei nostri cari, quindi non è poi così sorprendente che molte persone combattono la morte quando arriva il loro momento. Il mondo occidentale in genere tratta il tema della morte come tabù, come qualcosa di cui non si deve parlare. In Asia, nelle filosofie orientali ed in molte culture antiche invece la morte è considerata parte integrante e naturale della vita. Le nostre anime sono eterne, il nostro corpo è solo il loro tempio temporaneo e noi siamo qui per imparare e crescere. Questo approccio rende facile credere nella vita dopo la morte ed utilizzare questa consapevolezza per aiutare le persone che temono la morte sottolineando che stanno semplicemente migrando verso un'altra dimensione. Spesso pensiamo alla guarigione ed alla morte come due opposti. A volte è vero, la morte è il risultato della mancanza di salute e guarigione. Ma la morte, in sé e per sé, è un processo naturale. E come qualsiasi processo naturale può essere aiutato e sostenuto portando l'Energia Reiki. Lavorare con persone che stanno morendo attraverso il Reiki ci collega all'Energia vitale universale (quella stessa Energia ed Amore di cui parlano le persone che hanno avuto esperienze di premorte).

Cosa può fare il Reiki e cosa no
L'obiettivo non è quello di ‘guarire’ la persona ma di sostenere la transizione. Il lavoro energetico non può indurre qualcuno ad accelerare la transizione prima del tempo nè tenere qualcuno ancora qui se è arrivato il suo tempo. Quello che il Reiki può fare è supportare e facilitare quella specifica anima andando nella direzione del suo massimo bene e di ciò che gli occorre. Con la pratica del Reiki è possibile facilitare  la "guarigione" di qualcuno anche se non c'è alcun cambiamento nel suo stato fisico o se non è possibile ritardarne la morte. A volte l'unica guarigione possibile è utilizzare l'Energia Reiki affinchè il morente sia in grado di lasciar andare questa vita con uno spirito in pace. E' possibile essere presenti con la persona attraverso questo processo in modo da sostenerla in questa transizione facilitando il passaggio alla prossima fase del suo viaggio, contribuendo a guarire vecchie ferite emotive che magari si porta ancora dietro, alleviando il dolore fisico. Il lavoro di terapeuta non è sempre di aiutare qualcuno a stare meglio in senso fisico. Un operatore Reiki può essere utile per facilitare il processo della morte. Il superamento della dimensione fisica è in realtà la guarigione definitiva e parte integrante della naturale progressione dell'anima. Il Reiki non interferisce mai con la vita, la morte e le scelte di un individuo. Durante l'invio di Reiki non si augura a qualcuno di morire. Il Reiki è stato spesso aneddoticamente associato con la guarigione significativa in situazioni considerate senza speranza o incurabili. In ogni caso l'energia utilizzata nel Reiki opera sempre “per il massimo bene della persona e di tutti”. A differenza di altre forme di terapia, non v'è alcun tentativo di controllare o dirigere in un senso o in un altro il processo di guarigione, sia essa fisica, mentale o spirituale. Naturalmente è importante abbandonare l'attaccamento ai risultati quando si invia Reiki. Il Reiki segue sempre la volontà dell'Energia Universale che opera al di là del nostro ego umano. Il Reiki rispetta la "tempistica" spirituale della persona. A volte le persone muoiono in fretta dopo la pratica del Reiki, altre volte vivono ancora per mesi. Lo scopo del Reiki è supportare le persone nella loro transizione con meno dolore possibile e con la massima pace interiore. 
L'uso del Reiki contribuisce a creare un clima spirituale anche nel contesto sanitario ed in ospedale.
La tecnica Reiki diminuisce gli effetti collaterali dei farmaci e delle procedure mediche. Spesso riesce ad alleviare il dolore riducendo la necessità di antidolorifici pesanti e dando così al paziente una lucidità mentale maggiore in modo da capire cosa sta succedendo.

Come utilizzare il Reiki con persone morenti?
 
La tecnica Reiki può essere impiegata con persone che stanno morendo in hospice, in ospedale o in casa propria. Un numero crescente di ospedali e strutture hospice stanno offrendo Reiki ai loro pazienti attraverso personale addestrato professionale e/o volontario. In ogni caso per portare il Reiki in ospedale o in programmi Hospice occorre assicurarsi prima di capire che cosa è o non è consentito in quella particolare struttura perchè le differenze da setting a setting possono essere anche molto pronunciate.
E' possibile inviare Reiki a qualsiasi parte del corpo della persona soprattutto quelle particolarmente dolenti allo scopo di alleviare il disagio fisico. Il tocco leggero della tecnica Reiki in genere non crea problemi ma se la persona è molto sofferente dal punto di vista fisico è sempre possibile tenere la mani qualche centimetro dal corpo. 
Un'ottima soluzione è anche quella di tenere la mano della persona per offrirle sostegno emotivo e consentire al Reiki di fluire, attraverso quel collegamento, ovunque sia necessario. Il senso di connessione e comfort che proviene da questo gesto della nostra mano è molto potente. 
Inviare Reiki al torace della persona può essere utile per permettere al cuore di lasciar andare il suo attaccamento a questa vita e accogliere la transizione. 
Inviare Reiki nelle posizioni standard intorno alla testa di una persona può aiutarla a migliorare la sicurezza ed a lasciare questa vita pacificamente. 
A volte le persone che stanno morendo concentrano la paura nelle loro ginocchia. Trattare gambe, ginocchia e piedi con il Reiki può aiutare a liberare un pò di questa energia e ridurre la tensione.
Anche un trattamento completo realizzato sia in modo intuitivo che con le posizioni standard può essere di grande aiuto. Posizionare le mani sulle spalle del paziente mentre è seduto può essere un facile punto di accesso che fa giungere l'Energia in tutto il corpo.
Tenendo presente che man mano che la persona si avvicina alla morte i vari centri energetici (chakra) si "spegneranno" partendo dai primi che si sono formati alla nascita (dal 1° al 7°), nell'ultimo periodo è consigliabile evitare le posizioni dei chakra inferiori e via via salire verso la sommità della testa, punto dove l'anima lascerà il corpo.
Il Reiki di 2° livello a distanza risulta particolarmente utile nei casi in cui:
- non sia possibile essere presenti fisicamente;
- anche se in zona, non sia possibile avvicinare la persona; 
- trattare frequentemente e per lunghi periodi una persona magari allettata sia faticoso/scomodo per l'operatore Reiki.

Il Reiki ai caregivers
Il Reiki può essere utilizzato anche con i caregivers formali ed informali. Assistere ed essere vicino ad una persona morente può essere un'esperienza molto forte e stressante. Molti dipendenti degli hospice trovano che riceve Reiki può aiutarli ad affrontare lo stress e la tristezza che il tipo di lavoro comporta. Per quanto riguarda invece i caregivers che stanno fornendo assistenza ai loro cari a casa durante questo periodo, lo stress è amplificato dal dolore che stanno vivendo per la perdita imminente di qualcuno che amano. Dare Reiki a familiari e caregivers informali, così come alla persona che sta morendo può essere di grande beneficio permettendo a tutti di avvicinarsi all'ora della morte con la maggior quantità di pace e serenità possibile per loro. Se  il caregiver è un reikista occorre mantenere la propria pratica di auto-trattamenti durante questo periodo ma anche considerare che il processo di dare Reiki alla persona cara fornisce Reiki anche a se stessi.
  
Il Reiki nel lutto
Il Reiki è anche una fonte importante di guarigione emotiva e può essere di grande aiuto durante il periodo del lutto. Anche se il Reiki non elimina il dolore nè annulla la perdita, può contribuire a facilitare il processo e aiutare le persone a lasciar andare. Di particolare aiuto durante momenti di dolore sono le posizioni delle mani sulla testa, nella parte superiore del torace (vicino al chakra del cuore), nel basso addome e nella parte bassa della schiena (ovviamente anche in termini di auto-trattamento ove possibile).