Ecco le considerazioni di Pamela Miles una famosa esperta di Reiki nei contesti sanitari (Master Reiki, scrittrice, divulgatrice, formatrice, consulente per molte prestigiose istituzioni sanitarie). Pamela passa in rassegna l'uso di questa tecnica negli ospedali statunitensi in un articolo scritto ad aprile 2017. Anche se la fotografia e le considerazioni fatte dalla Miles riguardano gli USA in realtà offrono interessanti spunti anche per la realtà italiana.
La storia del Reiki negli ospedali
È impossibile
dire quanto e dove il Reiki è presente negli ospedali e questo per molte
ragioni a cominciare dalla mancanza di un registro vero e proprio. I programmi di Reiki vanno e vengono parallelamente ai finanziamenti concessi ed ai cambiamenti del personale. Inoltre il
Reiki non è necessariamente offerto tramite programmi formali e dedicati e come parte delle attività di un reparto di medicina integrativa. Il Reiki
negli ospedali è talvolta utilizzato dagli infermieri mentre toccano i pazienti durante le cure di
routine (addestrati al
Reiki nei programmi ospedalieri oppure che hanno frequentato un corso per conto proprio). Ma in genere gli infermieri portano conforto ai pazienti con piccoli momenti di Reiki o al massimo con trattamenti molto modificati ed adattati alla situazione medica. Gli infermieri di reparto in genere sono sovraccarichi e non hanno il tempo di realizzare un trattamento Reiki vero e proprio. Quando il trattamento completo di Reiki viene offerto in ospedale è generalmente fatto da volontari. Gli operatori che praticano Reiki negli ospedali raramente vengono pagati.
La formazione al Reiki del personale ospedaliero
Alcuni ospedali offrono formazione Reiki al personale e alcuni offrono formazione anche alla comunità. Gli ospedali che introducono Reiki portano visibilità e credibilità ad una pratica spesso fraintesa e
sottovalutata. Sembra una buona cosa, non è vero? In realtà si tratta di una sorta di benedizione mista. La
pratica del Reiki è così diversa dalla medicina utilizzata in ospedale che gli
ospedali stessi sono un ambiente in cui la pratica è in gran parte
fraintesa. Il personale ospedaliero in genere costringe la pratica all'interno del paradigma medico convenzionale e raramente guarda più in profondità. Questo
non presenta problemi per il trattamento di Reiki in sè dato che le persone possono ricevere (e realizzare) un trattamento tecnicamente efficace anche senza comprendere la portata del Reiki. Diventa invece un problema rispetto alla formazione Reiki. Un insegnante esperto non può trasmettere qualcosa che non comprende profondamente. Gli ospedali spesso contano su membri del personale che sono diventati insegnanti Reiki. Questo ha senso perchè il personale conosce la cultura ed i sistemi dell'ospedale. Tuttavia
i fornitori di servizi sanitari autorizzati integrati nel paradigma
medico convenzionale hanno maggiori probabilità di essersi formati al Reiki più velocemente. Essi hanno anche meno probabilità di impegnarsi nella pratica
quotidiana di Reiki, che è la base della crescita di ogni praticante Reiki. Chi può incolpare gli ospedali nel loro fare affidamento sul personale in questo modo? La
pratica di Reiki appare familiare agli infermieri che conoscono già come toccare dolcemente i pazienti ed è molto semplice rispetto alle più complesse abilità
infermieristiche. Per un professionista con una qualifica medica accademica, concentrato sulla risoluzione dei problemi, è più difficile comprendere la profondità di alcuni principi del Reiki. Ecco perchè i programmi di formazione ospedaliera tendono ad essere
inadeguati, concentrandosi su informazioni (spesso superficiali), che durano
poche ore e comprendono poca o nessuna attività pratica o follow-up. Infine, la categoria degli operatori sanitari sfrutta la
propria pratica Reiki quotidiana o la salta completamente perché la cura
di sé non è ancora un valore nell'ambiente sanitario convenzionale? Quindi,
mentre i pazienti potranno fidarsi della pratica Reiki negli ospedali, qual è la qualità dell'istruzione offerta? Quanti partecipanti avranno un certificato ma non praticheranno nella propria vita?
Il pagamento del Reiki in ospedale
Il Reiki negli ospedali è di
solito offerto gratuitamente ai pazienti attraverso volontari ma secondo uno studio pubblicato ad aprile 2017 su Journal of Alternative and Complementary Medicine intitolato "Inpatients' Preferences, Beliefs, and Stated Willingness to Pay for Complementary and Alternative Medicine Treatments", i
pazienti ospedalieri sono disposti a pagare in contanti per servizi come
il trattamento Reiki. Tale tipo di ricerca -
che indaga le preferenze del paziente - può portare la pratica Reiki
all'attenzione dei responsabili delle decisioni sanitarie, quelle che
dirigono l'attività sanitaria. E l'assistenza sanitaria statunitense è un business. Quattro
degli ospedali di New York City dove ho iniziato i programmi Reiki - il
Beth Israel Medical Center, l'Ospedale di St. Luke, l'Ospedale
Roosevelt e l'Ospedale di St. Vincent - sono falliti o sono stati assorbiti da un'organizzazione sanitaria più grande senza programmi di cure integrative.
Il futuro di Reiki negli ospedali
La medicina ospedaliera è medicina basata sulla prova, basata cioè su dati di ricerca. Che tipo di implicazioni ha sulla medicina integrativa il fatto, per esempio, che un centro di ricerca stimato e rispettato come il Samueli Institute, ha difficoltà ad ottenere finanziamenti? Di tutte le pratiche offerte negli ospedali, il Reiki è il meno ricercato, e con finanziamenti più difficili da ottenere. Ed è probabile che questo non cambi. Ma la scarsa ricerca sul Reiki non ha grandi effetti sulla presenza del Reiki negli ospedali perchè la ricerca non è mai stata la base per i programmi ospedalieri di Reiki. Infatti il Reiki viene praticato negli ospedali nonostante la mancanza di ricerca. Perché? Perché i benefici per i pazienti e per il personale sono talmente evidenti ai decisori che non possono essere ignorati. Ottenere la loro attenzione è la sfida vera.
La medicina ospedaliera è medicina basata sulla prova, basata cioè su dati di ricerca. Che tipo di implicazioni ha sulla medicina integrativa il fatto, per esempio, che un centro di ricerca stimato e rispettato come il Samueli Institute, ha difficoltà ad ottenere finanziamenti? Di tutte le pratiche offerte negli ospedali, il Reiki è il meno ricercato, e con finanziamenti più difficili da ottenere. Ed è probabile che questo non cambi. Ma la scarsa ricerca sul Reiki non ha grandi effetti sulla presenza del Reiki negli ospedali perchè la ricerca non è mai stata la base per i programmi ospedalieri di Reiki. Infatti il Reiki viene praticato negli ospedali nonostante la mancanza di ricerca. Perché? Perché i benefici per i pazienti e per il personale sono talmente evidenti ai decisori che non possono essere ignorati. Ottenere la loro attenzione è la sfida vera.
Come agevolare l'entrata del Reiki negli ospedali
Quando è stata l'ultima volta che il tuo medico ti ha consigliato il Reiki, dentro o fuori dall'ospedale? Vuoi che questa situazione cambi? Inizia ad educare i tuoi medici sulla pratica del Reiki. Parlagli di questa tecnica. La tua voce può aiutare a cambiare l'assistenza sanitaria. Lo so bene, perché sono state proprio le voci dei pazienti che mi hanno fatto creare il primo programma Reiki ospedaliero presso il Beth Israel
Medical Center negli anni '90. Ma attenzione, non cercare di persuadere il medico o di spiegare che cos'è il Reiki. Non funziona. Accontentatevi semplicemente di condividere la differenza che emerge
quando ricevi un trattamento Reiki o pratichi da solo l'auto-trattamento. Potresti dire: "Ho notato che i miei mal di testa sono
meno frequenti e meno intensi quando pratico ogni giorno il Reiki." O
"dormo meglio da quando ho iniziato a ricevere il trattamento
settimanale di Reiki". I medici sono interessati ai risultati. E nello specifico apprezzano i risultati che non presentano rischi,
non implicano farmaci e non interferiscono con le cure mediche convenzionali. Se
non sei un professionista, puoi condividere il nome di un
professionista Reiki credibile in modo che il tuo medico abbia un riferimento da contattare se necessario. Anche i medici che valorizzano la cura integrativa di solito non hanno molto tempo per parlare del Reiki con i loro pazienti. Rendiamogli al cosa più facile.