Tra i vari casi in cui il Reiki risulta utile c'è anche l'emicrania. Dal 2000 al 2004 la dott.ssa Luisa Merati ha coordinato un progetto di ricerca sull'efficacia del Reiki nella terapia dell'emicrania presso l'Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano intitolato "Le tecniche di rilassamento come trattamento integrativo nella cura del dolore". Scopo principale dello studio è stato quello di verificare se il Reiki, in supporto alla terapia farmacologia convenzionale, è in grado di ridurre la frequenza di attacchi di emicrania, l'intensità e la durata del dolore, migliorare la qualità di vita del soggetto sofferente di emicrania ma anche ridurre il numero di giornate lavorative perse ed il ricorso a prestazioni sanitarie.
Lo studio ha valutato tre momenti:
1. basale,
2. alla conclusione del ciclo Reiki,
3. a mesi dalla conclusione del ciclo Reiki (follow up).
Ciascun ciclo è stato composto da 8 trattamenti completi Reiki, effettuati a cadenza settimanale (due
mesi di trattamento).
mesi di trattamento).
Lo studio ha dimostrato che il Reiki è un'ottima tecnica di rilassamento ed analgesia e che, in supporto alla terapia farmacologica convenzionale, è in grado di ridurre:
• la frequenza di attacchi di emicrania del 50%
• l'intensità e la durata di ciascun attacco
• la depressione che accompagna lo stato di malattia
• il numero di giornate lavorative perse e il ricorso a visite mediche
I benefici apportati da un ciclo di 8 sedute settimanali di Reiki si sono prolungati per almeno sei mesi dalla conclusione del ciclo stesso.
Ecco il resoconto completo dello studio.
• la frequenza di attacchi di emicrania del 50%
• l'intensità e la durata di ciascun attacco
• la depressione che accompagna lo stato di malattia
• il numero di giornate lavorative perse e il ricorso a visite mediche
I benefici apportati da un ciclo di 8 sedute settimanali di Reiki si sono prolungati per almeno sei mesi dalla conclusione del ciclo stesso.
Ecco il resoconto completo dello studio.
Presso lo stesso Ospedale, inoltre, è stato operativa un'iniziativa finanziata dalla Regione Lombardia nell’ambito del progetto “Osservazioni e valutazioni di procedure terapeudiche di medicina complementare”.
I pazienti potevano accedere al Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo con impegnativa per visita c/o ambulatorio di Medicina Psicosomatica pagando le prestazioni secondo le tariffe del S.S.N. Alla prima visita faceva seguito una richiesta interna di un ciclo di otto visite durante le quali venivano praticate le sedute di Reiki a cadenza settimanale.
I pazienti potevano accedere al Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo con impegnativa per visita c/o ambulatorio di Medicina Psicosomatica pagando le prestazioni secondo le tariffe del S.S.N. Alla prima visita faceva seguito una richiesta interna di un ciclo di otto visite durante le quali venivano praticate le sedute di Reiki a cadenza settimanale.
All’inizio e alla fine del trattamento erano praticati test psicodiagnostici e somministrati dei questionari per valutare l’andamento dei sintomi. I pazienti sono stati controllati dopo 6 mesi e un anno. I pazienti sono stati per la maggioranza donne, coniugate, di età media 37 anni ed alla fine del trattamento si sono dichiarate molto soddisfatte dell’esperienza.
Il trattamento reiki, ha indotto, nella quasi totalità delle sedute, uno stato di rilassamento medio/profondo: questo dato è particolarmente interessante in quanto il paziente cefalalgico, più di altri, incontra difficolta ad abbandonare il controllo e a lasciarsi andare.
Fonte: Lifegate