Questo
ho deciso di raccontarlo perchè ritengo sia un episodio molto
significativo da condividere sia con chi, come me, è stata operata di
tumore al seno e si è giocata alcuni o tutti i linfonodi ascellari, ma
anche con chi vuole prove tangibili delle incredibili proprietà di
autoguarigione di cui siamo capaci come esseri umani. Si tratta
dell'incontro ravvicinato che ho avuto nell'orto con una
vespa.
Premetto
che con le punture d'insetto non ho mai avuto un bel rapporto. Pur non
avendo sviluppato vere e proprie allergie, diciamo che sono parecchio
"sensibile" ed ho reazioni nettamente al di sopra della media quando mi
pungono zanzare, tafani, vespe, api o altre diavolerie. Mi sono
ritrovata più volte patacche grosse come piatti, doloranti, pruriginose e
lunghissime a guarire (anche settimane!).
Dopo
l'intervento di mastectomia del 2013 e l'asportazione di 1/3 dei linfonodi
ascellari chiaramente la cosa ha assunto una dimensione un po' più
allarmante, anzi parecchio di più, perché lo spettro del linfedema e
sempre dietro l'angolo.
Detto questo, veniamo ai fatti.
Venerdì
7 agosto 2015 alle ore 13.30 mi viene la fantastica idea di iniziare il
pranzo con una piatto di radicchio fresco fresco colto al momento
nell'orto. Se non fosse che a quell'ora, e nel bel mezzo di un'ondata di
caldo torrido, andare a sfrugugliare tra le foglie non è il massimo
perché con il caldo le vespe sono parecchio attive e nervosette.
Detto,
fatto. Manco ho fatto in tempo a tagliarla l'insalata. M'è bastato
infilare la mano dentro al cespuglietto, e zac, quel dolore acuto tipico
della vespa (chi è stato punto lo sa bene). E la mano era proprio
quella del braccio operato, giusto per confermare la Legge di Murphy.
Nonostante
il dolore sono riuscita a mantenere la lucidità e la consapevolezza che
rischiavo moltissimo vista la mia sensibilità alle punture, già
ampiamente accertata.
Immediatamente ho posizionato l'altra mano, la destra, sulla puntura e sono rientrata in casa.
Il Reiki
è partito subito aumentando per qualche secondo il dolore e poi
facendolo scemare abbastanza velocemente fino ad annullarlo del tutto.
Ho continuato fare Reiki per 90 minuti in modo continuativo. Meno male
che avevo messo a fare la zuppa con grano saraceno e lenticchie con la
vaporiera e, con grandi difficoltà (perché avere le mani incollate l'una
all'altra non è il massimo per cucinare e mangiare), sono riuscita
anche a pranzare. Al termine, niente dolore, niente gonfiore, niente di
niente ma, tenendo conto della mia conclamata sensibilità alle punture d'insetto,
sono voluta andare sul sicuro. Dopo essermi un po' riposata ho continuato a fare Reiki
per tutto il resto della giornata.
Il
giorno successivo mi sveglio con un leggerisimo doloretto, appena un po' di gonfiore e rossore ma proprio appena. E allora .... di nuovo un po' di Reiki. Terzo giorno è iniziato il prurito tipico delle ferite in via
di guarigione, di nuovo Reiki, ma del resto lo faccio tutti i giorni
quindi non è che cambiava moltissimo per me, sostavo solo un po' di più
proprio sulla mano. Quarto giorno, prurito molto diminuito e
praticamente sparito.
Insomma,
risolto tutto, pure l'ansia e la paura che una stupidissima puntura di
vespa si potesse trasformare in una piccola tragedia.
Ormai
pratico quotidianamente Reiki e probabilmente
questa pratica quotidiana agevola il drenaggio linfatico visto che il
percorso fatto dall'energia passa proprio dalle braccia e dalle mani e
quindi il Reiki riesce anche ad essere una sorta di protettore rispetto a
piccoli traumi a cui braccio e mano possono andare incontro.
Nonostante
gli ottimi risultati conseguiti in genere con il Reiki, in questo caso
però la misurazione degli effetti è stata davvero molto evidente perché me lo ricordo eccome cosa erano in grado di farmi le punture di vespe e
quanto mi avevano fatto sempre patire nonostante, ammoniaca, ghiaccio e
pomatine al cortisone.
Avere
a disposizione in tempi così veloci (le proprie mani uno ce l'ha sempre
con sè) uno strumento così semplice ed efficace è davvero
rassicurante!
E
meraviglioso è stimolare il proprio corpo e la propria mente a velocizzare e ottimizzare il proprio naturale processo di autoguarigione.