26/02/17

Ricerca sui benefici del Reiki in un paziente con grave neutropenia

Condivido i risultati di una ricerca sugli effetti benefici dei trattamenti Reki su un paziente affetto da grave neutropenia (abbassamento dei globuli bianchi e quindi delle difese immunitarie). Questo studio è interessante anche per il fatto che non sono affatto infrequenti i casi in cui pazienti oncologici in trattamento chemioterapico sviluppino questo problema con tutti i rischi connessi. Con il servizio SOS Reiki abbiamo supportato una paziente oncologica che dopo la prima sessione di chemioterapia ha evidenziato una grave neutropenia tale da dover essere ricoverata per 1 settimana in ospedale.


La neutropenia causata dalla chemioterapia è un problema non da poco che produce il rischio di morte in oltre il 10% dei pazienti; la necessità di ridurre la dose di chemioterapia; l'estensione dell'intervallo nella sua amministrazione per aumentare le possibilità di concludere il trattamento, la cura della neutropenia, oltre ai costi elevati di ospedalizzazione.

Ecco i risultati della ricerca "Benefits of Reiki therapy for a severely neutropenic patient with associated influences on a true random number generator" pubblicata nel 2011.

I benefici del Reiki sono ormai documentati per quanto riguarda il sollievo dal dolore e la gestione dello stress. La guarigione energetica è stata documentata anche per quanto riguarda la modifica di marcatori marcatori biologici della malattia, come l'ematocrito (rapporto percentuale tra globuli rossi/plasma). 

METODO:
Il paziente di questo studio specifico era un allora 54enne gravemente malato di epatite C 1 e 2 che non aveva beneficiato di miglioramenti con le terapie convenzionali. Egli soffriva anche di obesità, sindrome metabolica, asma e l'ipertensione. E' stato trattato con alte dosi di interferone e ribavirina con conseguente anemia (scarsità di globuli rossi) e neutropenia (scarsità di neutrofili/globuli bianchi) grave. Inizialmente sono stati utilizzati trattamenti Reiki al paziente per migliorare il senso di benessere e alleviare l'ansia. Sono stati osservati incidentalmente degli effetti sul numero dei neutrofili nell'ematocrito del paziente. La terapia Reiki è stata poi utilizzata col sopraggiungere della grave neutropenia per valutare il suo possibile effetto sul conteggio assoluto dei neutrofili (ANC). I trattamenti Reiki sono stati monitorati con un vero e proprio generatore di numeri casuali (RNG).

RISULTATI:
Sono emerse relazioni statisticamente significative tra i trattamenti Reiki, un acquietarsi del rumore bianco creato elettronicamente dall'RNG durante le sessioni di trattamento energetico ed il miglioramento del valore ANC del paziente. Il risultato clinico immediato è stato che il paziente poteva tollerare alte dosi di interferone senza doverle ridurre a causa della neutropenia. 

CONCLUSIONI:
L'associazione tra cambiamenti dell'RNG, la terapia Reiki e l'ANC del paziente è il primo studio esistente nella letteratura medica. Sono previsti ulteriori studi futuri per valutare gli effetti dei trattamenti Reiki su specifici marcatori biologici della malattia. L'uso concomitante di un vero e proprio RNG può risultare in correlazione con l'efficacia della terapia energetica.

Fonte: PubMed