Seguire la propria strada e realizzare il proprio progetto di vita è tutto nella vita. E' il senso stesso dell'esistenza, il motivo per cui siamo qua. Tiziano Terzani lo chiama il "filo" e ci ricorda che "Una strada c'è nella vita, e la cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita. Ti volti indietro e dici - Oh. ma guarda, c'è un filo - Quando lo vivi non lo vedi, eppure c'è". Già.... il filo c'è eccome. E riuscire a vederlo e viverlo pienamente il
prima possibile dovrebbe essere il nostro obiettivo primario, no? Tutto
il resto è distrazione e gioco, spesso doloroso.... Ecco perchè la
tecnica dell'Allineamento Reiki può rappresentare davvero un grande
aiuto nel facilitare e velocizzare un processo che in realtà (come del
resto il ripristino generale del nostro equilibrio) è naturale. Siamo
qua proprio per quel filo, ricordarcene è la cosa più naturale
e sensata di questo mondo perchè è il "nostro" filo, talmente naturale
che quando riusciamo a farlo (tutti coloro che hanno sperimentato
l'Allineamento lo sanno bene) la reazione tipica è proprio.... "ma
possibile che non riuscivo a vedere, era così semplice..."
Anche Carlos Castaneda affronta questo importantissimo tema in alcuni bellissimi scambi con Don Juan parlando della "strada con un cuore"......
DON JUAN:
«Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»
«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è:
Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."
Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.» (...)
CARLOS CASTANEDA:
«Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»
DON JUAN:
«Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA:
«Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN:
«E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA:
«Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»
DON JUAN:
«Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA:
«Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN:
«Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA:
«Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»
DON JUAN:
«Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»
tratto da Carlos Castaneda, Gli Insegnamenti di Don Juan e A Scuola dallo Stregone
L'importanza del Cuore nella nostra esistenza non è cosa banale.
Gli stessi scienziati dell'Istituto HeartMath di Boulder Creek in California (fonte scienzaeconoscenza.it) hanno scoperto che il cuore è provvisto di una sorta di cervello con vere e proprie cellule cerebrali (circa quarantamila), con un proprio sistema nervoso, un sofisticato centro di codifica e trattamento di informazioni, in grado di elaborare dati e che gli consente di imparare e ricordare. Pare che i messaggi che il cuore manda al cervello influenzino le nostre percezioni, i processi mentali, gli stati emotivi e le prestazioni in modi profondi. La scoperta più interessante che hanno fatto gli scienziati dell’HeartMath, è quella di aver dimostrato che il cuore umano genera il campo energetico più ampio e potente di tutti quelli generati da qualsiasi altro organo del corpo, compreso il cervello all’interno del cranio. Il campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore. I campi elettromagnetici generati dal cuore permeano ogni cellula e possono agire come un segnale sincronizzatore per il corpo in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia non solo è trasmessa internamente al cervello ma è anche recepibile da altri che si trovino nel suo raggio di comunicazione. Il cuore genera il più ampio campo elettromagnetico del corpo. Il campo elettrico come viene misurato dell’elettrocardiogramma(ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG). La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello.
Ma la strada con un Cuore è qualcosa che non si può capire con il cervello e, come dice Don Juan, si può solo sentire perchè il Cuore sente, non pensa.
In realtà sapere se la strada che si sta percorrendo ha un Cuore sarebbe facile.
Il problema, come dice Don Juan, è che poche persone si pongono questo tipo di domanda.
Ma se riesci a fermarti ed a chiedere a te stesso "ma questa via ha un cuore?", la risposta può essere solo una, semplice. Un Sì o un No.
E' la mente che ragiona, soppesa, valuta, dubita, argomenta e richiede prove.
Il cuore risponde solo con un sì o con un no.
Narra una leggenda indiana che un vecchio, nel cuore dell’inverno, percorreva con passo certo e celere, sotto la pioggia, la strada che portava all’Himalaia. Il locandiere, vedendolo, gli disse che non sarebbe mai potuto arrivare lassù con quel tempo. Il vecchio rispose che il suo cuore era già arrivato, lui lo stava solo seguendo.
Quando siamo "nel cuore" la propria mente diventa silenziosa e lascia spazio all'intuizione che vede, comprende immediatamente, segue. E non sbaglia mai.
Se temi di averla smarrita, ritrova la TUA strada con un Cuore.
DON JUAN:
«Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»
«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è:
Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."
Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.» (...)
CARLOS CASTANEDA:
«Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»
DON JUAN:
«Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA:
«Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN:
«E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA:
«Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»
DON JUAN:
«Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA:
«Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN:
«Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA:
«Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»
DON JUAN:
«Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»
tratto da Carlos Castaneda, Gli Insegnamenti di Don Juan e A Scuola dallo Stregone
L'importanza del Cuore nella nostra esistenza non è cosa banale.
Gli stessi scienziati dell'Istituto HeartMath di Boulder Creek in California (fonte scienzaeconoscenza.it) hanno scoperto che il cuore è provvisto di una sorta di cervello con vere e proprie cellule cerebrali (circa quarantamila), con un proprio sistema nervoso, un sofisticato centro di codifica e trattamento di informazioni, in grado di elaborare dati e che gli consente di imparare e ricordare. Pare che i messaggi che il cuore manda al cervello influenzino le nostre percezioni, i processi mentali, gli stati emotivi e le prestazioni in modi profondi. La scoperta più interessante che hanno fatto gli scienziati dell’HeartMath, è quella di aver dimostrato che il cuore umano genera il campo energetico più ampio e potente di tutti quelli generati da qualsiasi altro organo del corpo, compreso il cervello all’interno del cranio. Il campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore. I campi elettromagnetici generati dal cuore permeano ogni cellula e possono agire come un segnale sincronizzatore per il corpo in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia non solo è trasmessa internamente al cervello ma è anche recepibile da altri che si trovino nel suo raggio di comunicazione. Il cuore genera il più ampio campo elettromagnetico del corpo. Il campo elettrico come viene misurato dell’elettrocardiogramma(ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG). La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello.
Ma la strada con un Cuore è qualcosa che non si può capire con il cervello e, come dice Don Juan, si può solo sentire perchè il Cuore sente, non pensa.
In realtà sapere se la strada che si sta percorrendo ha un Cuore sarebbe facile.
Il problema, come dice Don Juan, è che poche persone si pongono questo tipo di domanda.
Ma se riesci a fermarti ed a chiedere a te stesso "ma questa via ha un cuore?", la risposta può essere solo una, semplice. Un Sì o un No.
E' la mente che ragiona, soppesa, valuta, dubita, argomenta e richiede prove.
Il cuore risponde solo con un sì o con un no.
Narra una leggenda indiana che un vecchio, nel cuore dell’inverno, percorreva con passo certo e celere, sotto la pioggia, la strada che portava all’Himalaia. Il locandiere, vedendolo, gli disse che non sarebbe mai potuto arrivare lassù con quel tempo. Il vecchio rispose che il suo cuore era già arrivato, lui lo stava solo seguendo.
Quando siamo "nel cuore" la propria mente diventa silenziosa e lascia spazio all'intuizione che vede, comprende immediatamente, segue. E non sbaglia mai.
Se temi di averla smarrita, ritrova la TUA strada con un Cuore.